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home | aggiornato il 13.03.07 | |
La ricerca: L’insegnamento: L’impegno civile: |
Essere donne oggi: il mio impegno Non trovo facile essere donna al giorno d’oggi. In molti
settori si va avanti e profonde innovazioni vengono introdotte:
Internet, cellulari, connessioni wireless, robot sempre più
umani, ricerca spaziale ... tutte innovazioni tecnologiche. Sul piano
sociale arranchiamo. Le assemblee elettive (Parlamento, Consigli
Comunali, Provinciali e Regionali) sono pressoché monopolio
degli uomini. Nel Parlamento italiano ben l’80% dei parlamentari
è uomo. In Italia anche nei luoghi di lavoro esiste il monopolio
maschile per le posizioni dirigenziali: nel 2007 i dirigenti uomini
sono il 75% (su 100 dirigenti 75 sono uomini, 25 sono donne). Gli uomini hanno le loro reti e frequentazioni sociali. Io ho
sentito il bisogno di avere una rete di contatti al femminile. Per
vedere se si può fare qualcosa per aiutarci a vicenda e
mantenere la nostra autonomia di pensiero e di pratiche. Recentemente ho pubblicato un libro di testo per corsi di Statistica sociale, in cui ho introdotto un'innovazione linguistica: il femminile non marcato. Nella lingua italiana si utilizza il maschile non marcato per riferirsi sia agli uomini sia alle donne. Questa pratica linguistica nasconde il femminile nel maschile, e di fatto non dà visibilità alle donne e alla differenza di genere. Nello scrivere il libro di testo citato mi sono posta il problema di come riequilibrare questa situazione svantaggiosa per le donne. La soluzione è stata quella di utilizzare forme neutre. Ma quando questo non è stato possibile, ho usato il femminile come femminile non marcato. Il testo è stato recensito positivamente da due esperte di linguistica sul sito di Kila il 29 ottobre 2007, Cristina Bracchi e Rachele Raus dell'Università degli Studi di Torino (recensioni). |
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